Giornalismo in rete

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Località: Parma, Parma, Italy

domenica 21 giugno 2009

YOUTUBE: UP DI UTENTI, DOWN DI GUADAGNI

logo YouTube

YouTube è uno dei siti più visti al mondo ma ancora non ha dimostrato alcuna capacità di trasformare questo successo in denaro contante. Lo dice uno studio di RampRate Inc., che valuta le perdite di YouTube per quest'anno attorno ai 174 milioni di dollari. Ma secondo gli analisti di RampRate al sito la percezione di grosse perdite consente di trattare costi minori per i diritti di programmi tv, film e musica, e di veder nascere meno cause legali dagli aventi diritto, che si sentono meno danneggiati se YouTube non guadagna un euro dalla programmazione dei loro contenuti. E i partner, infatti, si moltiplicano. Sono moltissime le aziende, i canali televisivi, i singoli artisti, che aprono su YouTube i propri canali, trasformando il sito di videosharing in una vera e propria piattaforma televisiva planetaria, nella quale è possibile, sempre di più, non solo trovare cose di ieri o del passato remoto, ma anche essere costantemente aggiornati sulle novità più interessanti. Insomma, YouTube resta in ogni caso uno dei siti più frequentati del mondo e il suo successo vanta ormai migliaia di cloni.

BLOGGER D'ARABIA

ragazza d'Oriente

Il Berkman Center for Internet Society dell'università di Harvard, un gruppo di studio che si occupa del legame tra internet e democrazia, ha studiato l'impatto che i blog hanno sui Paesi arabi. I Paesi coinvolti dalla ricerca sono il Marocco, la Tunisia, l'Algeria, l'Egitto, l'Arabia Saudita, il Kuwait, l'Iraq e la Siria. Gli studiosi di Harvard hanno identificato circa 35mila blog attivi. Tra questi sono circa 6mila i più frequentati. I bloggers arabi risultano essere nella maggior parte giovani e di sesso maschile. Il Paese con la più alta concentrazione di donne blogger è l'Egitto. Molti blog sono in forma di diario ma quando i web-writers affrontano la politica restano legati agli argomenti del Paese di provenienza. L'unico tema trans-nazionale molto trattato è la questione palestinese e in particolare la situazione di Gaza. Si scrive anche di religione, diritti umani e terrorismo: i blogger su questo sono molto critici, soprattutto sulla politica estera degli USA.


Internet offre insomma un nuovo canale di comunicazione per questi Paesi, per esprimersi e per confrontarsi con la cultura e l'informazione nazionale, un ponte per relazioni nuove tra oriente e occidente.

venerdì 19 giugno 2009

ATTENTI AI VIRUS

computer malato

La società americana McAfee ha stilato una classifica delle parole che, una volta inserite nella stringa di un motore di ricerca, hanno maggiori possibilità di condurci ad una pagina web dove ad attenderci c'è un agguato informatico. In testa alla lista c'è la frase "free music downloads". Dopo averla digitata, le possibilità che la navigazione ci conduca ad un'imboscata per infettare il nostro computer con qualche forma di virus oppure per attirarci in una truffa online sono del 20 per cento. A seguire ci sono le espressioni "wallpapers" (17,8%) e "game cheats" (16,3%). I risultati sono stati divisi anche per "aggregazioni" di temi e in questo caso la categoria che raccoglie i pericoli maggiori è quella degli "screensavers", dei "free games" e del "work from home".

Questo almeno per quanto riguarda gli Stati Uniti. Secondo quanto stabilito dall'indagine, il grado di rischio e le parole più pericolose cambiano infatti a seconda del Paese dove avviene la ricerca.

La McAfee mette però in guardia i lettori dal fatto che la situazione fotografata nell'indagine non è destinata a restare tale a lungo perché i "predatori" della rete sono sempre pronti a piazzare nuove trappole lì dove sanno che le vittime accorreranno più numerose.

giovedì 18 giugno 2009

LA CRISI DI BRITISH AIRWAYS

aereo British Airways
Lavorare gratis, lavorare tutti. Potrebbe essere questo il nuovo slogan della British Airways, l'aviolinea di bandiera britannica, che ha scritto una lettera ai suoi 40mila dipendenti in cui chiede loro di lavorare gratis da una settimana a un mese l'anno. L’idea è stata così apprezzata che rischia ora un'ondata di scioperi. La situazione pare disperata davvero. La British ha fatto registrare una perdita netta annuale di 375 milioni di sterline (circa 425 milioni di euro), i passeggeri sono in calo e le prenotazioni in business class - la fetta ricca delle entrate - sono precipitate. L'azienda sta dunque cercando di risparmiare, e non solo si dovrà lavorare gratis, ma i lavoratori saranno anche obbligati ad optare per il part-time o ad andare in aspettativa non pagata da una settimana a un anno, nella speranza di conservare il posto. I sindacati sono già sul piede di guerra, e tutti sognano tempi migliori.

mercoledì 17 giugno 2009

FACEBOOK: PERSONALIZZATI

vignetta personalizzati
Da sabato 13 giugno gli utenti che lo desiderano possono modificare l'indirizzo web del proprio profilo su Facebook, per essere, se già non lo si è abbastanza con nome e cognome, maggiormente rintracciabili dagli altri utenti, senza dover usare il motore di ricerca interno. Se prima il social network generava automaticamente una striscia numerica anonima, adesso invece si può impostare un titolo specifico seguendo i canoni classici della rete (nomecognome, nome.cognome ecc.), oppure introducendo un nickname. A differenza dei dati personali che sono continuamente aggiornabili, l'Url non si potrà più cambiare, quindi è meglio stare attenti a non digitare errori.
Una prima difficoltà è la presenza di diversi omonimi che devono fare a gara per accaparrarsi le combinazioni disponibili. Un secondo problema, più sentito, è la possibile ripetizione anche su Facebook del fenomeno del cybersquatting, ovvero la registrazione e lo sfruttamento di marchi altrui sulla rete. Per evitare che qualcuno si impossessi di marchi celebri, il sito permette ai detentori legali di un logo di pre-registrare la richiesta ed ha bloccato la possibilità di creare url personalizzati agli utenti iscrittisi dopo il 9 giugno. Per capire se queste precauzioni funzioneranno, soprattutto di fronte alla registrazione di nomi di celebrità del mondo dello spettacolo, dello sport e della politica, basterà aspettare e stare, come sempre, a vedere.

domenica 14 giugno 2009

LOTTA ALLE INTERCETTAZIONI

vignetta intercettazioni
La Camera dei deputati ha approvato, con 318 sì e 224 no, il disegno di legge che limita l’uso delle intercettazioni telefoniche e ne limita la pubblicazione. Il provvedimento deve passare ora all’esame del Senato. Il testo, presentato da Alfano, stabilisce che i pm dovranno dimostrare la sussistenza di “evidenti indizi di colpevolezza” per ottenere l' autorizzazione ad intercettare, e le intercettazioni non saranno più pubblicabili fino all' inizio del processo. Nella fase delle indagini preliminari, tuttavia, potrà essere pubblicato il loro contenuto, dopo che le parti ne avranno preso conoscenza. Per i giornalisti che pubblicheranno conversazioni destinate alla distruzione è previsto il carcere da 6 mesi a 1 anno, trasformabile in sanzione pecuniaria. Intanto il Quirinale segue gli eventi con attenzione, come lascia intendere il presidente della Repubblica: «Mi riservo di esaminare il testo approvato, seguirò l’iter successivo e prenderò le decisioni che mi competono».


Molte le proteste. A chi ricorda al ministro Alfano lo sconforto dei magistrati e le preoccupazioni del procuratore antimafia Grasso, lui ribatte serafico che no, «Abbiamo istituito un doppio binario che lascia inalterate le potenzialità investigative dei bravi investigatori». Pierluigi Castagnetti, presidente Pd della giunta delle autorizzazioni, ha ribattuto: «Sbandierano il vessillo della sicurezza mentre spogliano le forze dell' ordine del più efficace strumento di indagine. Si ergono a paladini delle vittime mentre viene favorita la criminalità». Di Pietro torna a incalzare il capo dello Stato: «Si è consumato uno scempio, Napolitano almeno ora dovrebbe indignarsi».


Il presidente della Repubblica, tramite gli abituali canali diplomatici che fanno comunicare Quirinale e palazzo Chigi, ha fatto sapere che il decreto ha effettivamente gravi deficienze: un’evidente esagerazione il tetto di dieci anni, la lista dei reati tra cui non c’era la corruzione, il black out totale per la stampa (non si pubblica nulla, neppure per riassunto).


La lotta, fra chi parla di nuova censura e chi vuole tutelare la privacy, continua.

sabato 13 giugno 2009

AFFARITALIANI

sito di affaritaliani.it
Una pagina web tutta da scoprire, quella di affaritaliani.it. Erroneamente si definisce quotidiano on-line, e se lo fosse dovrebbe aggiornarsi solo una volta al giorno. Invece è bene aggiornato e molto seguito, pur non avendo una versione cartacea, un luogo o una redazione molto conosciuta. Ha tantissimi utenti grazie agli aggregatori di notizie, che portano al sito suddiviso in molte sezioni interessanti. E' ancora possibile, a differenza di altri giornali, ricevere le newsletter, che non trattano soltanto delle notizie principali del giorno ma anche di retroscena e gossip. Sfrutta la Rete da molti anni (è in accordi commerciali con Virgilio) ed è uno dei più letti, sia dagli utenti, sia anche dai giornalisti.